Le piante carnivore sono delle piante molto particolari. Il nome spesso è ingannevole, poiché le piante carnivore per alimentarsi come la stragrande maggioranza delle piante utilizza la luce del sole per compiere la fotosintesi, ma le loro radici non riescono ad assimilare alcuni microelementi. Questo è dovuto a diversi fattori nel caso delle aree di torbiera le motivazioni sono legate alla difficoltà dei batteri di degradare la lettiera e rilasciare in questo modo gli elementi minerali racchiusi nella sostanza organica. Per superare questo problema e poter assimilare i microelementi hanno sviluppato alcuni stratagemmi. Le piante appartenenti al genere pinguicola utilizzano la rosetta di foglie poste alla base da cui viene prodotta una sostanza appiccicosa per attirare i piccoli invertebrati. Questi, una volta posati, non potendo più fuggire rimangono imprigionati e digeriti dalla pianta. Allo stesso modo si comportano le specie del genere drosera. Queste però dispongono di foglie diverse a forma di “spazzola”; all’apice dei pellucchi delle foglie secernono del liquido vischioso che attira gli insetti e li intrappola. A differenza delle pinguicole, le drosere, una volta intrappolata la preda, la foglia si ripiega avvolgendo l’insetto e favorendone in questo modo la digestione.
Drosera rotundifolia.
La drosera è una pianta carnivora che usa i suoi tentacoli appiccicosi per catturare le prede e digerirle poi lentamente.
Fiore della drosera rotundifolia.
Drosera intermedia.
Fiore della drosera intermedia.
Pinguicola vulgaris.
Pinguicola alpina.
Ibrido tra la Pinguicola vulgaris e la Pinguicola alpina.