L'EPICA STORIA DEI GALLIFORMI ALPINI


I galliformi alpini, nelle loro storie evolutive, hanno racchiuso la trasformazione geologica e climatica degli ultimi quaranta milioni di anni nell’Eurasia. I primi galliformi si diffusero tra i 40-25 milioni di anni fa nei territori che oggi chiamiamo Cina ed Indocina. A quel tempo l’area era molto diversa da come appare ora, ma le cose stavano per cambiare. Lo scontro tra la placca indiana e la placca eurasiatica iniziava a far sorgere la grande barriera di montagne che avrebbe poi isolato in due porzioni le specie dei galliformi. Le grandi catene montuose hanno contribuito al cambiato delle condizioni climatiche che, di fatto, hanno forgiato diversamente le popolazioni che si trovavano a sud e a nord dell’area del Himalaya e del Karakorum. Le specie che si adattarono alle condizioni temperato fredde dell’area boreale colonizzarono lentamente tutte queste zone poste nell’Eurasia e nel Nord America, dando origine a nuove specie. Contemporaneamente anche le specie poste nelle aree meridionali andò incontro ad una diversificazione dovuta alle condizioni climatiche locali.

I cambiamenti del Quaternario però scombussolarono i vecchi equilibri. Con l’espansione di ampie estensioni glaciali anche nelle aree temperate le aree di distribuzione dei tetraonini alpini e della pernice bianca dovette contrarsi verso sud. Questa successione avvenne più volte fino all’ultima grande espansione glaciale detta glaciazione di Wurm. Questa culminò circa 20-25 mila anni fa, al ritiro dei ghiacci, però, gran parte delle specie di ambienti temperato-freddi ha iniziato a seguire latitudinalmente il ritiro delle calotte riportandosi a nord, ma non tutti. Un gruppo di tetraonini e di pernici bianche, seguendo altitudinalmente il ritiro della calotta alpina, è rimasto isolato sulle Alpi. Quassù, per uno strano caso del destino, è ritornata a ricongiungersi con un galliforme di origini steppiche, la coturnice. Anche la coturnice durante il periodo freddo, infatti, si era diffusa notevolmente sfruttando le praterie secche che dal sud est del continente si estendevano fino alle pendici delle Alpi. Le praterie erano molto diffuse grazie alle condizioni climatiche più secche del periodo glaciale, al termine del grande freddo però le influenze climatiche sono cambiate. Una maggiore umidità ha favorito l’espansione delle aree boscate costringendo anche la coturnice a ridurre la sua distribuzione in Europa portandola a rifugiarsi, negli ambienti alpini, sui versanti esposti a sud delle montagne.

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