LA DIFFUSIONE DEI BOVIDI SULLE MONTAGNE DEL VECCHIO CONTINENTE


Gli antenati dei moderni bovidi erano già presenti circa 20 milioni di anni fa negli ambienti boscati, durante il Miocene si diffusero notevolmente colonizzando oltre alle aree boschive anche le prateria. I caprini sono una sottofamiglia dei bovidi (a questo gruppo appartengono tutti i bovidi alpini attualmente presenti sulle Alpi) si differenziarono dai loro antenati circa 13-15 milioni di anni fa periodo in cui si stabilirono lungo le catene montuose dell’Eurasia. la vita sugli ambienti rocciosi affinò la loro capacità di sopravvivenza sia sulle montagne di climi caldo aridi sia sulle cime innevate dell’Himalaya. Il camoscio e lo stambecco sono le due specie del gruppo dei caprini originarie della catena alpina, entrambi sono animali specializzati nell’arrampicata e, in estate, si incontrano con discreta facilità in diverse aree delle montagne alpine. Guardandoli superficialmente sembrano molto simili ma osservando nel dettaglio i due caprini, mostrano notevoli particolari che evidenziano la diversità delle aree di provenienza. Il camoscio è un caprino di dimensioni medio piccole ma con arti piuttosto slanciati, ottimi per muoversi in ambienti innevati. A questo si aggiunge la particolarità di poter dilatare la superficie dei due unghioni quando questi poggiano su un terreno plastico, ampliando, in questo modo, il punto di appoggio sul terreno innevato per evitare di affondare nella neve. Questi semplici dettagli evidenziano che il punto di diffusione del camoscio si doveva trovare in ambienti dove la copertura nevosa si protraeva nel corso dell’inverno. Lo stambecco, invece, si è evoluto sempre su ambienti rocciosi, ma, il baricentro basso, molto utile per muoversi agilmente in ambienti rocciosi, non aiuta in ambienti innevati. Inoltre la pinzetta dello zoccolo non si allarga come nel camoscio sul terreno innevato, da ciò si desume che le aree dove lo stambecco ha avuto origine si devono ricercare sulle montagne dove le precipitazioni (in particolare quelle nevose) non erano abbondanti. I cambiamenti climatici del Quaternario hanno permesso ad entrambe le specie di raggiungere l’arco alpino arrivando da oriente seguendo le catene montuose; In quel momento il limite del bosco era posto molto più in basso e questo faceva affiorare molte aree rocciose favorendo in questo modo la loro presenza a quote notevolmente inferiori. In seguito le condizioni climatiche hanno relegato le due specie nelle porzioni montane del territorio separando le diverse popolazioni presenti su lontane catene montuose. Ma tuttora sulle nostre montagne osservando l’utilizzo del territorio nel corso delle stagioni possiamo intuire i luoghi da dove i due caprini hanno dato origine alla loro lenta evoluzione.

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